martedì 11 aprile 2017

LA SINDROME DEPRESSIVA E IL SUICIDIO

Hi readers,
Eccoci tornati con una delle rubriche (senza una regolarità vera e propria) che amo di più.
Ovvero un articolo di tipo criminologico/penale.

Oggi parleremo della sindrome depressiva e del conseguente, e possibile, suicidio.


Da psichiatri sono state create delle vere e proprie sindromi psicotiche per spiegare l'impossibilità, per alcuni esseri umani, di provare un dolore troppo grande. Quando vi è un avvenimento, che per il soggetto è tragico, all'interno del sistema di neurotrasmissione delle informazioni qualcosa si spezza... L'individuo diventa malinconico, ipocondriaco, subisce un rallentamento fisico e psichico (fino al quasi totale arresto), diventa insonne e il suo umore peggiora sempre di più, tutto ciò genera un calo dell'autostima e della fiducia nel processo di guarigione, tutto va sempre peggio e non si vede neanche una minima speranza per risollevarsi.


Purtroppo alla fine di questo percorso, nella maggior parte dei casi, troviamo il suicidio.
A mio parere il suicidio può essere dettato da due motivazioni, o si è troppo deboli per affrontare la vita, o troppo arrabbiati, così arrabbiati che l'unica vendetta che riusciamo a trovare è quella di dare un segnale così forte come quello del suicidio, lo potremmo definire un atto di protesta, ma verso cosa? Verso tutto, verso i propri genitori che lo hanno messo al mondo, verso la società, ma soprattutto, verso loro stessi.


Il suicidio è un atto egoistico, lo si fa per punire sè stessi e per punire gli altri, senza pensare a chi rimane. Ma chi rimane cosa può fare? Era forse inevitabile? Secondo Mario Portigliatti Barbos (medico legale), la risposta è negativa, se una persona ha deciso di suicidarsi non si può fare niente e ciò non è evitabile, la prima prova sono i vari tentativi di chi ha tentato il suicidio più volte, ma anche il fatto che chi vuole davvero togliersi la vita, non lo fa capire, proprio perchè è un atto egoistico, lo tiene dentro di sè, certo, ci possono essere molti segnali, come il cambio dell'aspetto esteriore o del comportamento, ma a quel punto, forse, è troppo tardi.


 E voi cosa ne pensate?



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